PRINCIPI E FINI
Il CENTRO DI PRONTO INTERVENTO Oasi 7M Silvia di Campisico di Capralba è una comunità protetta di accoglienza in emergenza, con un servizio attivo disponibile 24 ore su 24, nata per aiutare mamme e bambini. L’attenzione del lavoro educativo si esplicita così:
- Rispetto della personalità del minore e della diade madre-bambino in una logica di recupero e crescita di entrambe, lavorando sulle risorse attraverso un percorso di rivalutazione del senso di autostima ed efficacia delle cure materne.
- La cura della sfera relazionale riveste una particolare importanza. Nella quotidianità del contesto comunitario nascono, si instaurano, crescono e maturano delle relazioni che favoriscono l’emergere della personalità di ciascun individuo.
- La risocializzazione del bambino e della madre è un obiettivo fondamentale, non solo in una logica di riappropriazione di un ruolo sociale condiviso e accettato, ma anche in funzione dell’arricchimento derivante dalla comunicazione e dal confronto reciproco che possano aver luogo in un ambiente comunitario protetto, ma nello stesso tempo aperto a tutte le proposte positive provenienti dal territorio e dalla comunità civile dello stesso.
L’ingresso in comunità
La richiesta di collocamento risponde ad una esigenza di pronto intervento immediato.
Dimissioni
Dimissioni e uscita dal pronto intervento
L’interruzione della permanenza in struttura può avvenire per diverse ragioni, in primis la cessata emergenza e talvolta il raggiungimento degli obiettivi del progetto educativo individualizzato già in corso pone il nucleo nelle condizioni di essere pronto a passare ad una situazione di autonomia. Altre volte è il monitoraggio in itinere del progetto concordato che rende necessario il trasferimento in una struttura più idonea alle esigenze del nucleo (es. strutture in semiautonomia).
POSTI ACCREDITATI
MODALITA’ VISITE PARENTALI
0373 450 485
MAPPA
PROGETTO SOCIO-EDUCATIVO
L’obiettivo prioritario è quello di offrire un contesto sereno e stabile che accolga il nucleo madre-minori per poter poi restituire ai servizi competenti un’osservazione del nucleo familiare stesso, favorendone un eventuale percorso di autonomia. La vita in comunità, basata sull’accettazione di ogni persona nel rispetto della propria originalità e diversità, è scandita da orari e regole. L’invito rivolto ad ogni mamma è quello di divenire protagonista del proprio percorso al fine di non subire in modo passivo la permanenza in comunità